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Il Castello Aragonese di Ischia

Ischia

Il Castello Aragonese di Ischia

Il Castello è senza dubbio uno dei simboli storici e culturali dell'isola d'Ischia. 
La sua straordinaria bellezza e l'inconfondibile morfologia incantano da secoli turisti provenienti da tutto il mondo che arricchiscono il proprio soggiorno sull'isola verde con una visita a questo gioiello del golfo di Napoli.

Di seguito riportiamo un riassunto della sua storia, i più importanti e interessanti punti di interesse e le informazioni utili per organizzare una visita durante il vostro soggiorno. Vi invitiamo a consultare il sito per maggiori approfondimenti.

Ph: Alessandro Vasconi

LA STORIA DEL CASTELLO ARAGONESE DI ISCHIA 

Il primo insediamento nell'area dove sorge il Castello risale al 5° secolo a.C. quando Gerone "il Siracusano" approdò a Ischia in aiuto dei Cumani, popolazione allora insediata sull'isola, per fronteggiare il popolo dei Tirreni.
Fu dopo circa un secolo che ebbe inizio la gloriosa storia dell'isola verde, quando arrivarono i Romani che scelsero la baia di Cartaromana, limitrofa al Castello, per fondare il loro insediamento, la città di Aenaria. 
I romani edificarono alcune case anche nella zona del Castello ma tuttora non chiaro a che scopo. Nel 150 d. C. Arenaria sprofondò nel mare a seguito di una terribile eruzione vulcanica del Montagnone che provocò l'abbassamento del suolo, con la susseguente separazione del Castello dal resto dell'isola. Da quel momento la zona del castello fu denominata come "Insula minor" (Isola minore) per distinguerla dal resto dell'isola denominata "Insula major" (Isola maggiore).

Il Castello divenne un simbolo fondamentale per la sopravvivenza degli ischitani fra il 5° e l'8° secolo d. C. quando prima i barbari ( Visigoti e Longobardi) e poi i Saraceni invasero e saccheggiarono più volte l'isola. La popolazione locale infatti, si rifugiava all'interno delle mura del Castello per sfuggire alle violenze di questi depredatori senza scrupoli. Fortunatamente nessuno di loro riuscì mai ad espugnare il forte.

Nel 1137 L'isola e il suo fortino passarono sotto il dominio dei normanni il cui sovrano era il principe Ruggero II. 50 anni dopo Enrico VI di Svevia conquistò Ischia e il suo Castello e trasformò quest'ultimo nella propria residenza e in quella delle famiglie nobili.

A partire dal 13° sec. d.C. il Castello fu protagonista di diverse lotte per il dominio dell'isola e del Golfo. Prima fra Svevi e Angioini i quali ebbero la meglio e costruirono sui resti di Aenaria il primo Porto dell'isola e il Ponte fra il Castello e l'isola. Successivamente fra angioini e Aragonesi, questi ultimi, vittoriosi nello scontro, guidati da Alfonso I, trasformarono il Castello nella residenza ufficiale della casata in tempi di pace, mentre durante i periodi di guerra,
lo adibivano a roccaforte. 
Fu proprio durante il regno Aragonese che il Castello raggiunse il suo massimo splendore soprattutto grazie alla cura di una eccellente castellana, Costanza d'Avalos, e della splendida Vittoria Colonna che proprio tra le mura del Castello sposò Ferrante d'Avalos, marchese di Pescara.

Ph: Alessandro Vasconi

Con la fine degli aragonesi il Castello passò agli spagnoli e subito dopo sotto il dominio austriaco
In questo periodo la popolazione del forte diminuì a causa della stabilità politica che spinse gli abitanti dell'isola a spostarsi per coltivare la terra e dedicarsi 
al commercio. Il Castello rimase la casa delle monache Clarisse che per lungo periodo si dedicarono al suo mantenimento.

Gli spagnoli riconquistarono il golfo di Napoli e l'isola d'Ischia nel 1737 ma anche con il loro dominio lo spopolamento del Castello non si arrestò. Solo pochi 
edifici, fra cui il Maschio, la Cattedrale dell'Assunta, il palazzo vescovile ed il convento di S. Maria della Consolazione delle monache Clarisse continuarono ad essere utilizzati.
Nel 1799 il castello fu ristrutturato dai Borboni che lo adibirono a carcere politico per il regno partenope prima di essere luogo di violenti scontri fra le forze anglo-borbonica e francesi che nel 1809 ridussero in macerie il Castello.
I borboni dopo aver rioccupato il Castello lo abbandonano senza motivo e a seguito dell'editto di Murat del 7 Agosto 1809 anche le 16 monache clarisse superstiti lo abbandonarono. Dopo queste devastanti vicende il Forte fu adibito a residenza per soldati in pensione fino all'arrivo di Ferdinando I che decise di trasformarlo in una dolce prigione per gli ergastolani. Nel 1851 anche i condannati per crimini politici furono trasferiti nella stessa prigione tra i più illustri si annoverano Michele Pironti, Carlo Poerio, Nicola Nisco, Silvio Spaventa, ferventi oppositori del  regime Borbone.
Con l'unità d'Italia il carcere fu chiuso e i Castello divenne patrimonio del Demanio mentre i terreni coltivabili furono affidati all'Orfanotrofio militare.

Ph: Alessandro Vasconi

Nel 1912 il Castello Aragonese d'Ischia venne venduto all'asta all'Avvocato Mattera. La famiglia Mattera ne fece la propria residenza e iniziò i lavori di restauro. Nel 1967 fu imposto all'intera area del Castello un vincolo di inedificabilità assoluta in qualità di patrimonio di interesse nazionale.
Tra gli anni 1970 e 2000 Gabriele Mattera, sua moglie Karin e Antonio Mattera si dedicarono alla riqualificazione della proprietà promuovendo restauri e iniziative culturali di grande interesse. 
Dal 2000 in poi il Castello venne riaperto al pubblico riqualificato, ripulito e ristrutturato fedelmente. Molte opere sono ancora in fase di scoperta e di restauro.

INFORMAZIONI SULLA VISITA E I PUNTI PIÚ INTERESSATI DEL CASTELLO ARAGONESE DI ISCHIA

L'intero percorso della visita è lungo circa 2 Km e la durata stimata per il giro completo è di circa un'ora e mezza.
Qui riportiamo i punti più interessanti e una loro breve descrizione. All'ingresso vi sarà consegnato un depliant illustrativo riportante tutti i punti da 
visitare e la loro corretta ubicazione. Inoltre sul sito potete approfondire quanto vi proponiamo di seguito.

IL TERRAZZO DELL'IMMACOLATA

è il primo punto d'interesse della visita. Usciti dall'ascensore sulla sinistra potrete ammirare da questo terrazzo il versante di ponente con la sua vista mozzafiato del Borgo di Ischia Ponte, della Spiaggia dei Pescatori e del Monte Epomeo.
Ph: Alessia Peraro for Romantica Resort 

LA CHIESA DELL'IMMACOLATA

dedicata a San Francesco. Il progetto architettonico risultò talmente oneroso che la Chiesa non fu mai completata e per onorare le spese più immediate le clarisse furono costrette a vendere perfino parte dell'argenteria del convento. Per questo motivo le pareti interne della Chiesa sono tuttora completamente bianche. Grazie a questa peculiarità a partire dal 1980 la Chiesa fu designata ad ospitare mostre d'arte contemporanea. L'idea nacque da Gabriele Mattera e sua moglie Karin e oggi portata avanti dall'associazione "Amici di Gabriele Mattera".

IL CONVENTO DI S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE 

provenienti dall'eremo di S. Nicola del monte Epomeo. Quasi tutte le monache erano di discendenza nobile, figlie primogenite di famiglie nobili destinate alla vita di clausura per questioni di retaggio familiare. Il Convento venne chiuso nel 1810 con la legge Murat. Le monache superstiti, dopo gli scontri fra le forze anglo-borboniche e gli spagnoli vennero trasferite prima nel palazzo Lanfreschi e poi nel convento di Sant'Antonio.

IL CIMITERO DELLE MONACHE

Risalente al 16° secolo è probabilmente il luogo più lugubre e sacro del Castello. Si trova sotto alla chiesa dell'Immacolata e raggiungibile attraverso delle scalette anguste. Qui si trovano intatte le sedioline di pietra verde su cui venivano riposte le monache defunte e lasciate scolare dei fluidi corporei fino alla decomposizione prima della sepoltura nell'ossario. Questa tetra usanza aveva lo scopo di esaltare la componente terrena del corpo quale mero contenitore dello spirito. Il cimitero era meta di preghiera giornaliera delle monache in vita che a causa di questa usanza spesso contraevano malattie mortali.
Nel cimitero non ci sono finestre, il sistema di areazione è garantito dalle "ventarole", tipico e affascinante sistema di ventilazione fatto di stretti cunicoli. La presenza di questa opera ha convinto gli studiosi che, prima di essere cimitero, le stanze fossero delle cisterne per la conservazione dell'acqua piovana.
Ph: Alessia Peraro for Romantica Resort & Spa

LA CASA DEL SOLE

È una delle più antiche costruzioni del forte. Oggi riadattata per ospitare opere di arte contemporanea e reperti antichi. Alla fine della visita si possono ammirare i giardini della casa e i suoi terrazzi panoramici spettacolari.

LA CHIESA DI SAN PIETRO A PANTANIELLO

La Chiesa è stata aperta al culto nel 16° secolo e costruita da Dionisio Basso e progettata dall'architetto chiamato Il Vignola. La Chiesa fu chiamata così in onore della statua del santo trasferito al castello dalla "Chiesa di San Pietro a Pantaniello". Esso in principio si trovava in una chiesa poi abbandonata nei pressi della zona dove, nel 1851, il Re di Napoli, Ferdinando II di Borbone, aprì il varco dell'attuale porto di Ischia.

Ph: Alessia Peraro

I PALMENTI PER LA VINIFICAZIONE

I palmenti sono delle vasche usate fin dall'antichità per la procedura della vinificazione. Si trovano nei pressi della chiesa di San Pietro a Pantaniello e risalenti al periodo in cui gli ischitani si dedicarono alla coltivazione della vite e alla produzione di vino.

IL CARCERE BORBONICO

Questo punto indica un'antica costruzione trasformata in carcere dai Borbone nel 1823 dai Borbone di Napoli per i reati comuni e dove, dal 1851, furono rinchiusi anche illustri prigionieri politici oppositori della monarchia. 

LA CHIESA S. MARIA DELLE GRAZIE

Una chiesa a strapiombo sul mare dalla bellezza incredibile. Fu ampliata nel 1500 e dedicata ai pescatori di Ischia.

LA TORRE DI DIFESA

Questa era la torre dove ci si riparava durante gli attacchi dei pirati e altri invasori. Era possibile accedervi dall'esterno, infatti dal mare si possono scorgere i resti di antichi gradini.

LA CHIESA DELLA MADONNA DELLA LIBERA

La struttura principale della chiesa è risalente al 12° secolo. Nel 1301 gli ischitani fecero voto alla Madonna della Libera per scampare all'ultima eruzione del monte Epomeo. Per questo la Madonna è stata effigiata con le mani protese come intenta nel fermare la lava.
L'attuale immagine esistente in Chiesa è una riproduzione perfetta, ad opera di Antonio Cutaneo, dell'originale conservata presso la Cattedrale d'Ischia, dove fu trasferita agli inizi del 1800.

LA CATTEDRALE DELL'ASSUNTA

Qui nel 1509 si celebrò il matrimonio fra Vittoria Colonna e Ferrante d'Avalos. La chiesa esistente fu costruita nel 1301 in sostituzione della cattedrale che si trovava sull'isola, distrutta dall'eruzione dell'Arso. La chiesa venne costruita sui resti di una precedente chiesa ancora presente come cripta della nuova.
Nel 17° secolo la chiesa fu ristrutturata finemente con pezzi preziosi ed opere di inestimabile bellezza che però furono ench'esse vittime dei bombardamenti inglesi. Ciò che fu recuperato venne trasportato nella chiesa agostiniana di Santa Maria della Scala ad Ischia Ponte mentre la struttura risparmiata dagli eventi rimase a testimonianza del glorioso passato del Castello.
Lo spettacolo architettonico risulta essere privo della facciata principale rendendo fortemente esposte alle intemperie le pareti decorate e le parti integre della chiesa. Per fortuna sono in corso diversi restauri al fine di garantire il recupero e la conservazione di tale bellezza. Questa cattedrale è sede di spettacoli musicali, mostre, letture e dell'Ischia Film Festival. La cripta della cattedrale è stata di recente luogo di una strabiliante scoperta, una stanza murata, utilizzata con ossario in tempo di pestilenza, che ha portato alla luce affreschi di incredibile splendore.

LA GALLERIA D'USCITA

Si tratta di una maestosa galleria scavata con lo scalpello nella roccia tufacea da Alfonso d'Aragona nel 1441. È illuminata con lucernari maestosi con duplice funzione, oltre ad illuminare la galleria avevano anche funzione difensiva. Consentivano infatti di gettare pietre e pece bollente sui nemici invasori. La galleria finisce con il ponte levatoio che collega il castello al ponte.

TARIFFE DEL CASTELLO ARAGONESE DI ISCHIA

 

  • Adulti € 10,00
  • Gruppi (a partire da 21 persone) € 9,00
  • Ragazzi tra i 10 e 14 anni€ 6,00
  • Bambini tra gli 0 e 9 anni gratis

BAR e RISTORANTI DEL CASTELLO ARAGONESE 

Al castello aragonese sono presenti due punti di ristoro Il Bar "Il terrazzo" +39 081 98 14 29 ilterrazzo@castelloaragonese.it
e "la Caffetteria aragonese" +39 081 99 25 81 caffetteria@castelloaragonese.it i cui orari possono variare rispetto a quelli di apertura del Castello. 

 

Ph: Alessia Peraro for Romantica Resort

ORARI DEL CASTELLO ARAGONESE 

Aperto 365 giorni all'anno dalle ore 9 fino al tramonto (per informazioni dettagliate sull'orario di chiusura potete scrivere o chiamare).
L'ultimo biglietto viene emesso un'ora prima della chiusura.

 

INFO UTILI SUL CASTELLO ARAGONESE DI ISCHIA 

È presente un'ascensore per raggiungere alcuni dei luoghi d'interesse. Gli animali domestici sono ammessi. Il percorso è quasi totalmente all'aperto.
Per la visita consigliamo abbigliamento comodo e scarpe da ginnastica. È possibile partecipare a visite guidate per gruppi o individuali previa prenotazione anticipata.

 

Telefono +39 081 99 28 34
Messaggi +39 342 96 18 566
FB Castello Aragonese d'Ischia
IG castelloaragoneseischia
email segreteria@castelloaragonese.it

ATTENZIONE: A causa dell'emergenza Covid-19 il Castello Aragonese d'Ischia resterà chiuso al pubblico nel 2021 fino a data da destinarsi. .

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